Il Tar accoglie il ricorso, rinvia alla Consulta e rimette per ora in sella «Giggino»
Le motivazioni dei giudici, le critiche alla legge e il paragone con Berlusconi
«II divieto di applicazione retroattiva di una norma può essere violato se è una sentenza non definitiva a determinare la sospensione dalla carica?». È questo il «dubbio di legittimità costituzionale» dei giudici del Tar della Campania, che ieri hanno deciso di inviare alla Corte Costituzionale gli atti relativi alla sospensione del sindaco Luigi de Magistris, congelando contemporaneamente il provvedimento adottato dal prefetto di Napoli. I giudici della prima sezione (presidente Cesare Mastrocola, consiglieri Paolo Corciulo (relatore) e Carlo Dell’Olio) spiegano le loro perplessità nelle 28 pagine dell’ordinanza iscritta al numero 01801 del registro dei provvedimenti cautelari. «Abbiamo fatto una fatica enorme», commenta laconico il presidente. E già, che Luigi de Magistris aveva esposto sette motivi per i quali la sospensione andava annullata. I giudici amministrativi ne hanno accolto solo uno (…)
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Fonte: Il Corriere del Mezzogiorno del 31 ottobre 2014 autore Gianluca Abate