“Starò tra la gente è la mia Resistenza” l`ex pm ora punta sulla prescrizione
Sempre agguerrito, ma anche più pallido. Luigi de Magistris entra nella sua ultima notte da sindaco mentre la città si illumina di un vertice internazionale. Come se il padrone di casa facesse i cartoni mentre si apre la festa. Comincia ottobre e finisce questo suo primo tempo da leader. Eppure, la sua giornata più lunga, le ultime ore di de Magistris con i pieni poteri a Palazzo San Giacomo, era cominciata con la solita baldanza, via via più stemperata e triste. A mezzogiorno dice: «Ah è arrivata la sentenza di condanna in prefettura? Salutatemela». Poi in sala giunta ospita la presentazione della mostra di un artista libanese e ironizza: «Sei bravo: vuoi fare tu il vicesindaco, al posto mio?». E ancora, poco dopo, accanto a una squadra di pallacanestro, la Ginova: «Ecco, ho trovato cosa fare: farò il giocatore di basket», e l’allenatore «ti spiego io come resistere alle pressioni». Alle cinque del pomeriggio, le cose si fanno serie e precipitose: invia un lungo memoriale all’ufficio territoriale di governo per provare l’ultimo colpo, rinviare, se non fermare l’esito scontato della pratica. Ma non ci riesce. Alle sette e quaranta della sera, il prefetto Francesco Musolino firma la sua sospensione. (…)
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Fonte: “La Repubblica” del 02 ottobre 2014 – autore Conchita Sannino