CONSIGLIERE ESPOSITO LUIGI: Buongiorno a tutti.
Ormai è tempo di scadenze. Il Bilancio Previsionale del 2012 è in Aula e per fine mese l’Amministrazione ha annunciato un piano di riorganizzazione interna comunale.
Rispetto a queste due scadenze si stanno affrontando due nevralgiche problematiche: lo sblocco delle progressioni verticali del Comune di Napoli e lo scorrimento delle graduatorie dell’ultimo concorso RIPAM. Il Gruppo Consiliare Italia dei Valori ha sempre appoggiato queste due problematiche. Si tratta di due tematiche distinte, eppure strettamente connesse tra loro, che chiamano direttamente in causa le scelte e l’azione della politica nella capacità di progettare e gestire il cambiamento economico e sociale della città. Tali questioni, infatti, implicano, per un verso il nodo della quantità e della qualità delle occasioni occupazionali sul nostro territorio, e dall’altra parte, investono l’esigenza non più rinviabile dell’efficientamento della Macchina Comunale.
Per quanto riguarda lo sbocco delle progressioni verticali del Comune di Napoli, si tratterebbe di un provvedimento largamente realizzabile, dal momento che le procedure sono a costo zero nel triennio 2012/2014 e non prevedono alcuna modifica sul Bilancio.
La progressione riguarderebbe 281 dipendenti, dalla categoria B alla C1 e 250 dipendenti dalla categoria C alla D1; voglio ricordare che circa quattromila dipendenti fecero domanda per queste progressioni verticali. Quindi tale questione è molto sentita dall’intera Macchina Comunale. Un altro aspetto fondamentale è lo scorrimento delle graduatorie dell’ultimo concorso RIPAM. Tutti i vincoli – e posso dire finalmente – tecnico-giuridici sono stati ormai rispettati e si auspica lo scorrimento di tutte le graduatorie con il massimo assorbimento possibile da effettuare proporzionalmente alla consistenza di ciascuna graduatoria, rispetto al totale complessivo degli idonei per mantenere un principio di imparzialità. Tutto questo perché? Perché l’analisi del personale, per età anagrafica, rappresenta uno dei principali strumenti per una corretta impostazione della pianificazione strategica del personale. Conoscere in anticipo quelli che saranno i futuri movimenti in uscita del personale consente di programmare il turnover, evitando pericolosi vuoti di organico, che potrebbero rallentare l’attività amministrativa. Ad oggi, l’età media dei dipendenti comunali si attesta intorno ai 55 anni.
La media varia in una forbice, che va dai 52 anni dei dipendenti appartenenti alla categoria C ai 59 anni dei dipendenti appartenenti alla categoria B1.
L’attuazione dei due provvedimenti costituirebbe un messaggio politico altamente significativo; soddisfare le legittime aspirazioni dei giovani, risultati idonei all’ultimo concorso RIPAM, e, dall’altro canto, corrispondere alle altrettanto legittime istanze di quasi quattromila dipendenti comunali (vi ricordavo che le domande di partecipazione alle procedure selettive alla data del 19.03 del 2010 erano pari a 4.225) si traduce, su un piano più generale e più alto, nella lungimiranza di un atto di consapevolezza e di coraggio, che, anche in tempi di crisi, non rinuncia ad affidare il futuro a una prospettiva di evoluzione e di miglioramento; c’è crisi nazionale, l’Amministrazione punta sui dipendenti comunali e sui giovani, che non devono e non possono deluderci.
La trasparenza e l’efficienza dell’Amministrazione locale, l’ottimizzazione dei servizi ai cittadini, la riorganizzazione della macchina burocratica passano necessariamente attraverso il rilancio e la valorizzazione delle risorse interne e attraverso l’inserimento di nuove energie al suo interno.
Ripeto, servono tutti i profili professionali, sia di categoria C sia di categoria D.
Assumere i giovani e fare progressioni verticali: sono questi atti di consapevolezza e l’IDV porterà avanti queste due tematiche. Grazie
Consigliere Luigi Esposito (IDV).
Napoli, li 19/06/2012