Asìa ingrossa le sue file. Giovedì è stato sottoscritto un accordo che consentirà alla società di assumere 350 nuovi dipendenti. A beneficiare delle assunzioni saranno gli ex lavoratori di Lavajet e Docks Lanterna. La scelta è stata motivata dal vicesindaco, Tommaso Sodano, con l’esigenza di assorbire in Asìa il servizio di spazzamento meccanico,finora affidato in appalto, proprio alle due società di provenienza dei neo assunti.
Sodano non ha dovuto faticare molto per convincere le sigle sindacali, riunite attorno al tavolo insieme ai rappresentanti del Comune di Napoli e del numero uno di Asìa, Raffaele Del Giudice. Il successore di Raphael Rossi ha preso atto delle spiegazioni di Sodano, che ha puntato sul dato economico, prospettando risparmi per l’azienda. I servizi appaltati alle società esterne, costavano ad Asìa 40 milioni di euro all’anno e secondo il vicesindaco, rendere organici progressivamente i 350 lavoratori, costituirà alla lunga un esborso minore rispetto a quello fin qui messo ogni anno a bilancio. Le assunzioni avverranno nel tempo, a partire dalla prima tranche di 71 persone, che diverranno immediatamente operative, fino al numero complessivo di 350 nuovi addetti, che saranno contrattualizzati entro fine la fine dell’anno.
A suscitare dubbi sulla bontà dell’operazione è l’aspetto procedurale con cui si è proceduto alla scelta dei nuovi assunti. La legge prescrive che, in situazione ordinaria, per assumere dipendenti in Asìa non si può prescindere dall’indizione di concorsi pubblici. La mancanza di stato d’emergenza, renderebbe dunque non valide le assunzioni. L’avvocato della società, Giuseppe Ferraro, ha confermato che l’azienda non può agire come una normale società privata ma che, per assumere, deve mantenersi “nei limiti del patto di stabilità e attraverso procedure concorsuali imparziali”. Dubbi sorgono anche sul fronte del presunto risparmio che dovrebbe garantire l’operazione. Se pagare 1.600 euro al mese 350 nuovi assunti può essere foriero di risparmi rispetto ai 40 milioni annui – la spesa si aggirerebbe sui 7 milioni senza calcolare spese accessorie – finora erogati da Asìa alle società esterne, resta da capire se e come l’azienda deciderà di investire risorse proprie.
Ciò sarà reso inevitabile dalle nuove mansioni che dovranno essere svolte dalla società, che dovrà garantire investimenti in manutenzione, gasolio, assicurazioni, autoparchi, attrezzature, corsi di formazione e aggiornamento del personale. Intanto va avanti l’inchiesta della Procura di Napoli sulle assunzioni di 23 dipendenti “imposte” all’ex numero uno di Asìa, Raphael Rossi. Secondo i Pm, Rossi sarebbe stato sottoposto a pressioni iniziate ad agosto scorso e che hanno portato al suo allontanamento dal capoluogo campano avvenuto pochi mesi dopo. Le carte allo studio dei magistrati evidenziano la fretta che imperava a Palazzo San Giacomo nell’ottenere le 23 assunzioni nel bacino Napoli 5. Le assunzioni, motivate dalla giunta con l’esigenza di ottimizzare le operazioni di trasferimento dei rifiuti verso l’Olanda, dapprima non sarebbero andate a buon fine per via dell’opposizione strenue di Rossi. In un secondo momento, essendo stata vanificata l’ipotesi di utilizzo negli impianti di Via Brin e Via Nuova delle Brecce, le 23 immissioni in organico sono diventate “operazioni di assorbimento”, per poi diventare assunzioni semplici oltre che senza concorso, altro punto poco chiaro. Resta altresì poco comprensibile, il perché del continuo cambiare forma di un’operazione finalizzata sempre allo stesso obiettivo.
21 Gennaio 2012 – Fabrizio Ferrante
Fonte: “epressonline” 21/01/2012